In Lombardia i medici di famiglia saranno in prima linea nella campagna vaccinale contro il Covid, somministrando, entro fine ottobre, quasi un quarto delle dosi previste dalla Regione. Questo almeno il cronoprogramma previsto dall'accordo tra la Lombardia e le principali organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale (Fimmg e Snami). Intanto la Regioned è in grave affanno e resta all'ultimo posto in Italia per quota di dosi somministrate: il 30,8% contro il 75,2% della Campania (dati al 9 gennaio).
La resistenza agli antibiotici è causata principalmente dall’uso eccessivo e inappropriato di questi farmaci. L’Italia è uno dei Paesi con i dati peggiori per le resistenze a livello ospedaliero. Per affrontare questo grave problema, oggi reso ancora più allarmante dall’emergenza Covid, bisognerebbe dimezzare la quantità utilizzata. Ma quanti antibiotici si consumano nel nostro Paese? Quanto spendiamo? E soprattutto, quali sono gli errori da evitare nell'uso degli antibiotici?
Dagli interventi di assistenza domiciliare al prezzo di 450 euro, ai vaccini antinfluenzali somministrati per 60-70 euro. È accaduto anche questo, nella regione più colpita dalla pandemia di coronavirus con 23mila decessi e una mortalità per 100mila abitanti che è il doppio di quella nazionale. Laddove la sanità pubblica non è riuscita a garantire i livelli essenziali di assistenza, ci ha pensato il privato, a pagamento.
Sette “cambiamenti obbligatori” (come istituire i Dipartimenti di prevenzione, i Distretti, i Dipartimenti di Salute mentale) e altrettanti suggerimenti “migliorativi”, per far sì che la legge sanitaria lombarda sia finalmente armonizzata all’ordinamento nazionale della sanità pubblica. Sono le conclusioni contenute nel documento di 73 pagine che l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha inviato il 16 dicembre al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, chiedendo di effettuare le modifiche con tempestività.
Fine anno e tempo di bilanci, anche per i malati rari. Difficilmente i conti possono essere in attivo in un annus horribilis come questo 2020.L’inizio della pandemia ha coinciso con la Giornata Mondiale delle Malattie Rare, completamente oscurata, e col passare dei mesi ad essere spariti dall’ordine del giorno sono stati anche i problemi, le aspettative e i diritti di circa 2 milioni di persone e delle loro famiglie.