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Sono ferme, bloccate da giorni alla dogana, in attesa dei controlli, quasi un milione di dosi di vaccino antinfluenzale provenienti dagli Stati Uniti e importate da Regione Lombardia. Si tratta di un quantitativo importante, destinato agli over-65 lombardi nella campagna vaccinale più caotica della storia. Fermi alla dogana i vaccini, ferme le somministrazioni dei medici di famiglia ai loro assistiti che, nell’area del Paese più colpita dal Covid-19, attendono con ansia di essere vaccinati, almeno contro l'influenza. 

Perché questo temporaneo stop ai controlli doganali? Di che vaccini si tratta?

In un importante documento che l’8 ottobre la Direzione regionale Welfare ha inviato ai direttori di ATS, ASST e ai dottori di medicina generale, si annunciava il cronoprogramma delle consegne dei vaccini antinfluenzali ai magazzini di stoccaggio. Tra questi, 168mila dosi di EFLUELDA (Sanofi), previste il 26 ottobre; e 800mila dosi di FLUAD TETRA (Seqiros) nella prima metà di novembre. Entrambi destinati agli over 65.

Come ha scoperto Temasalute.it nella precedente inchiesta, tuttavia, nessuno dei due vaccini è stato autorizzato da AIFA per questa campagna antinfluenzale: “Fluad Tetra ed Efluelda – ci hanno spiegato dall’Agenzia del farmaco - non hanno presentato nel nostro Paese la procedura di aggiornamento della composizione dei ceppi virali, in linea con le raccomandazioni dell'Oms, per la stagione 2020/21”.

A tale proposito, a ottobre la consigliera regionale di opposizione Carmela Rozza (Pd) ha denunciato la mancata autorizzazione di 168mila dosi di EFLUELDA (di lì a poco la Regione ne ha bloccato la distribuzione ai medici). La stessa consigliera democratica Rozza ha anche chiesto alla Giunta di fare chiarezza sulla determina di gara del 4 settembre scorso, con cui la società regionale acquisti, ARIA Spa, si aggiudicò le 800mila dosi di vaccino FLUAD: in tutti i documenti della Direzione Welfare si parla sempre di FLUAD  “Tetra”, e la stessa direzione ce lo ha confermato, mentre, nel documento di gara di ARIA, viene registrato l'acquisto di "Fluad “trivalente”. Quale vaccino venne acquistato in quella occasione? Trivalente o Tetra?  

Intanto, vista l’impossibilità di utilizzare sia Efluelda che Fluad Tetra perché non autorizzate per questa campagna vaccinale,  Regione Lombardia ha chiesto ad AIFA di poter importare questi due prodotti dagli Stati Uniti.

Ed è la stessa Agenzia del Farmaco a spiegarci che, poiché Efluelda e Fluad Tetra non rientrano tra i vaccini autorizzati per la campagna in corso, l’AIFA ha rilasciato alle Regioni che ne hanno fatto richiesta, "l'autorizzazione all'importazione” per due farmaci similari che sono in possesso di regolare autorizzazione e commercializzati negli USA.

Per quanto riguarda il primo vaccino, l’AIFA ha dunque dato l’ok all’importazione di 168mila dosi di Fluzone High-Dose Quadrivalent, un farmaco che ha indicazioni terapeutiche corrispondenti a Efluelda, ma a differenza di questo ha regolarmente aggiornato la composizione antigenica alle raccomandazioni dell'OMS.

Per quanto riguarda invece il secondo vaccino, l’Aifa ci ha spiegato che il farmaco similare si chiama Fluad Quadrivalent (Siqiros): un prodotto che ha le stesse indicazioni terapeutiche del Fluad Tetra, ma a differenza di questo, è  in regola con l’aggiornamento dei ceppi virali. Qualcosa non quadra, tuttavia, nel documento che autorizza l’importazione dagli USA (e che riportiamo qui sotto).

In esso, infatti,  l’Agenzia del farmaco dà l’ok all’importazione di 800mila dosi di FLUAD TETRA e non di FLUAD Quadrivalent.

AUTORIZZAZIONE IMPORTAZIONE ESTERO FLUAD TETRA aifa 1

Perché Aifa ha autorizzato l’importazione di FLUAD TETRA se questo vaccino non può essere utilizzato per questa campagna antinfluenzale? Abbiamo rivolto questa domanda all'Agenzia italiana del farmaco, ed ecco la risposta: "il farmaco importato è quello USA e la Regione Lombardia lo ha chiamato 'Fluad Tetra', anziché utilizzare il nome commerciale corretto (Fluad Quadrivalent), che è stato quindi riportato nell'autorizzazione, rilasciata come conferma alla richiesta".

Un errore di Regione Lombardia, dunque, mentre i vaccini giacciono in questo momento nei contenitori bloccati al controllo doganale e la campagna antinfluenzale registra un'ulteriore impasse. 

In difficoltà soprattutto i medici di famiglia, che hanno potuto ricevuto solo un centinaio di dosi per i pazienti cronici, in quattro diversi invii, e adesso, non avendo più vaccini a disposizione, non riescono a programmare gli appuntamenti per gli anziani. E sono circa 2,2 milioni le persone in Lombardia con più di 65 anni.   

"Ora ci comunicano che i vaccini per gli over 65, anziché arrivare il 10, saranno prenotabili a partire dal 18 novembre, ma solo la prima tranche. Se questo lotto non arriva in fretta, cosa diremo alle persone?" si domanda Alberto Aronica, dottore di famiglia e referente di una Medicina di gruppo di Milano città che conta 6 medici e circa 9mila assistiti dei quali 3mila da vaccinare. "È già la terza volta che fissiamo gli appuntamenti, ma siamo costretti a disdirli. Le persone se la prendono con noi, come se fosse colpa nostra. Difficile spiegare che abbiamo inviato all’ATS il nostro fabbisogno vaccinale con largo anticipo tra marzo e aprile". "Avevamo anche acquistato tre frigoriferi per conservare le dosi, ma ora sono drammaticamente vuoti".

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