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Si chiama terapia desensibilizzante e promette di curare l’allergia evitando di ricorrere ad antistaminici per “addormentarne” i sintomi. Ne parla Sabrina De Federicis nel suo libro Butta via i fazzoletti, pubblicato da Libri d'Impresa.
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Sono 3milioni e 600mila gli italiani che, ad oggi, vivono con una pregressa diagnosi di cancro. Numeri che parlano di una malattia socialmente importante che non solo non arretra, ma che accelera la sua corsa. Sempre secondo i dati diffusi, nel nostro Paese ogni giorno si scoprono circa mille nuovi casi di tumore e in futuro le previsioni rivelano che un uomo su due e una donna su 3 si ammalerà di tumore nel corso della sua vita.
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Prima il biennio di Medicina e Chirurgia, poi la laurea in Filosofia (tesi in Estetica sull'arte concettuale, relatore Ermanno Migliorini) all’Università degli Studi di Firenze.
Probabilmente è per questo che le mie passioni professionali si dividono equamente fra l’arte contemporanea e l’arte di stare bene.
Giornalista professionista dal 1992, ho maturato fin dall’inizio esperienze multimediali lavorando a Milano per la Tv (Canale 5 e Rete 4) e per la carta stampata, seguendo le tematiche legate a sanità, ospedali, salute (nella redazione del quotidiano La Notte e a lungo come collaboratrice delle pagine di Salute del Corriere della Sera); nel contempo mi sono occupata di arte contemporanea e cultura, con una rubrica fissa su Arte - Giorgio Mondadori; come corrispondente dall’Italia della rivista giapponese Atelier; come collaboratrice dello storico notiziario Segno.
Sono approdata al Sole 24 Ore nel 2002, dopo due anni a Salute & Benessere Channel, la tv partecipata dal Sole, dove ho curato come format manager la trasmissione medico-scientifica “Il paziente informato”.
Nel Gruppo Sole 24 Ore ho messo a fuoco altre competenze multimediali. Fondamentale l’esperienza a Radio 24, seguita da un lungo periodo nella redazione del giornale di carta (al coordinamento desk delle pagine regionali, occupandomi in particolare di sanità e cultura); infine negli anni al sito, motore pulsante del quotidiano: oltre al coordinamento desk del sole24ore.com, mi sono occupata di sanità, salute, arte contemporanea e cultura. Sul Sole 24 Ore anche l’esperienza del mio primo blog, “Salute ed Economia”.
Oggi, 3 maggio 2020, parte questo nuovo blog, Temasalute.it dedicato all’argomento più caro e prezioso, la salute: un “sistema” tutto da raccontare, quello della sanità, sia nelle sue dimensioni macro in costante evoluzione, a livello socioeconomico e normativo, sia nella sua dimensione individuale, per fornire una chiave di lettura ulteriore, utile anche a orientarsi nelle scelte di prevenzione e benessere.
È il 3 maggio 2020: Temasalute.it è online!
Notizie e approfondimenti in materia di sanità, medicina e scienza, benessere, prevenzione, stili di vita: il blog www.temasalute.it vuole raccontare il sistema della salute a 360 gradi, riflettendo da un lato sui suoi aspetti socioeconomici, politici e normativi, e dall’altro evidenziando l’importanza delle scelte individuali volte al benessere e a più salutari stili di vita. Il termine salute delinea infatti un territorio ampio e articolato, che va ben oltre l’assenza di patologie. Anche l’Oms definisce la salute come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, non come semplice assenza di malattia. Inoltre, come afferma Daisaku Ikeda, "essere sani implica una sfida costante e una costante creatività. Una vita feconda, una vita davvero sana è in costante avanzamento, apre scenari sempre nuovi. Uno spirito indomito dà il potere di continuare ad andare avanti".
L'idea di questo blog risale all'autunno 2019, poi, mentre stavamo lavorando per realizzare il progetto, è scoppiata l'epidemia di Covid-19. Il 20 gennaio 2020 il "paziente uno" viene ricoverato all'ospedale di Codogno, il mondo cambia all'improvviso.
Oggi siamo sopraffatti dall’attenzione nei confronti della pandemia: il nuovo virus è il nemico invisibile contro cui non abbiamo per ora armi a disposizione se non il contenimento del contagio.
L’umanità intera è costretta a fare i conti con nuovi paradigmi e con un senso del limite finora sconosciuto, o meglio dimenticato. L’emergenza sanitaria ha fatto irruzione nelle nostre vite all’improvviso, mettendo in discussione certezze illusorie, facendoci riscoprire la fragilità e l’aleatorietà della condizione umana.
Eppure, siamo tutti consapevoli che la pandemia verrà sconfitta in maniera decisiva solo grazie al progresso della ricerca scientifica e della tecnologia.
Non sappiamo quando ciò accadrà. Siamo tuttavia consci che questa tragedia collettiva segnerà uno spartiacque nella storia recente dell’umanità. Dovremo tutti fare i conti con un “prima” e un “dopo” la pandemia.
Anche nel sistema della salute. Tante nuove sfide della medicina sono oggi legate alla digitalizzazione dei dati (medicina personalizzata e di precisione), alla ricerca biomedica, all’entrata in campo dell’intelligenza artificiale. Rappresenta una sfida anche l’evoluzione del target a cui si rivolge la scienza medica. Gli italiani – come hanno purtroppo evidenziato i dati dell’epidemia in atto – sono sempre più anziani e fragili a dispetto di un netto calo della natalità. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat (1), il rapporto nascite/morti è oggi pericolosamente sbilanciato: ogni 100 persone decedute nascono solo 67 bambini, dieci anni 96.
Il nuovo scenario, insomma, impone di fare i conti con un fabbisogno di cure e di assistenza amplificato, e purtroppo l’emergenza pandemica ha messo in evidenza alcune drammatiche carenze nelle zone più colpite: al di là dell’urgenza, la crescente domanda di servizi “a misura di paziente” mette in luce il nodo centrale delle risorse oggi in campo, insieme alla necessità primaria di potenziare la Prevenzione e l’organizzazione della medicina sul territorio.
Una delle sfide del prossimo futuro sarà dunque trovare una quadra tra la sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale e la difesa del diritto alla Salute.
Un diritto garantito, lo ricordiamo, dall’articolo 32 della Costituzione (2) che talvolta viene messo a dura prova. Un esempio per tutti il tempo medio di attesa per le visite mediche. Nella sanità pubblica – in condizioni pre-pandemiche - il tempo di attesa è di 65 giorni, contro i sette nel privato.
Oltre alla presenza sempre più rilevante delle realtà private, oggi diversi attori sono scesi in campo nel sistema della salute, dalle web company ai social che studiano piattaforme online e medici virtuali a disposizione 24 ore su 24, ai player assicurativi che propongono nuove formule di welfare integrato, alle aziende che producono nuove app, strumenti di robotica o sistemi per la gestione di dati complessi che sollevano problemi, altrettanto complessi, legati alla privacy.
D'altro canto, come mai prima d’ora, l’epidemia ha riportato in primo piano la riflessione sulle risposte che il Servizio sanitario nazionale (in termini di prevenzione, territorio, ospedali) è o non è in grado di fornire sia in situazioni di emergenza come l'attuale, sia in un'auspicato ritorno alla normalità. E mi riferisco soprattutto all'aspetto della prevenzione, vista la scarsissima attenzione rivolta negli ultimi anni al primo dei livelli essenziali di assistenza (Lea).
Infine, questa emergenza ha messo in evidenza la connessione strettissima tra noi e gli altri, tra le persone e l’ambiente. Ecco un punto importante. Così come la malattia di un individuo (pensiano al famoso "paziente uno" di Codogno) può trasformarsi in una tragedia per moltissimi altri esseri umani, così anche il benessere di un individuo può riverberarsi positivamente sulla collettività. Ma cosa vuol dire, questo, nella nostra sfera individuale? Ecco il punto fondamentale che ci riporta al presente, qui e ora: ritengo che ogni sforzo compiuto verso il benessere psicofisico, così come ogni attenzione rivolta alla prevenzione e alla cura di noi stessi, rappresenti un fattore di cambiamento positivo anche per l’ambiente circostante e più in generale per l'intera società.
Ed eccomi ai ringraziamenti: questo progetto, che ha preso concretamente il via in pieno lockdown, non sarebbe stato possibile senza il fondamentale apporto informatico di un manager esperto come Leonardo Campanale; il logo e la testata sono stati disegnati dal giornalista e direttore creativo Bruno Olivieri; la consulenza legale è dell'avvocata Paola Baratelli.
Milano, 3 maggio 2020
- Commissionata da Funzione pubblica CGIL e condotta dal centro C.R.E.A. Sanità, l’indagine ha confrontato tempi e costi nell’arco del triennio 2014-2017.
- Articolo 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
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