Angelini Pharma ha raggiunto un accordo per l'acquisizione della società svizzera Arvelle Therapeutics, focalizzata sullo sviluppo di trattamenti innovativi destinati a pazienti affetti da disturbi del sistema nervoso centrale. La società, controllata da Angelini Holding, realizzerà l'operazione sulla base di una valutazione complessiva aggregata fino a 960 milioni di dollari.
Nel dettaglio, spiega una nota, «subito dopo l’approvazione regolatoria verranno versati 610 milioni di dollari e successivamente (al raggiungimento di specifici obiettivi di fatturato) verranno pagati altri 350 milioni».
In seguito all'acquisizione, Angelini Pharma «diventerà la licenziataria esclusiva della commercializzazione di cenobamato nell’Unione europea e in altri paesi dello Spazio economico europeo (Svizzera e Regno Unito)» e «prevede di lanciare cenobamato dopo aver ricevuto l’approvazione dell’Ema, prevista per il 2021».
Cenobamato è un farmaco antiepilettico già approvato dalla Fda statunitense. «È l’investimento più significativo nella storia del nostro gruppo – hanno commentato Thea Paola Angelini e Sergio Marullo di Condojanni, vice presidente esecutivo e amministratore delegato di Angelini Holding – ed è la conferma del nostro impegno come azionisti nei confronti del business farmaceutico, che rimane il più grande del nostro gruppo. Questa acquisizione rappresenta una svolta importante nel nostro percorso di crescita, poiché ci proietta definitivamente verso una dimensione multinazionale, a cui per altro guardano tutte le società del gruppo Angelini».
Nell'ambito dell'operazione SK Biopharmaceuticals – un’innovativa azienda farmaceutica globale quotata nella Borsa coreana – ha annunciato di aver accettato di cedere ad Angelini Pharma la sua partecipazione del 12% in Arvelle Therapeutics. SK Biopharmaceuticals riceverà tutti i pagamenti ereditati dall’accordo di licenza stipulato tra Arvelle Therapeutics e SK Biopharmaceuticals nel febbraio 2019. Inoltre, Angelini Pharma si assumerà l’onere delle quote di compartecipazione alle entrate dovute ad alcuni azionisti di Arvelle.
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