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Sono aumentati del 30% i nuovi casi di disturbi alimentari durante il lockdown. Lo rivelano i dati resi noti dal Centro Nazionale per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, in base ai quali nei primi 6 mesi del 2020 ci sono stati 230.458 nuovi casi a fronte dei 163.547 registrati nello stesso periodo del 2019. La crescita riguarda l'intero territorio nazionale.

Altro dato importante: sono aumentati i casi di esordio della malattia, mentre si sono aggravati quelli preesistenti e si è abbassata la fascia di età: colpiti da questi disturbi anche i bambini fino a 11 anni.  

Dati confermati anche dall’attività dell’Ambulatorio dei Disturbi Alimentari dell’Ospedale San Paolo che ha visto nel 2020 un incremento del 19 % dei casi seguiti rispetto all’anno precedente e un abbassamento dell'età media delle persone che hanno chiesto aiuto. 

“In questo ultimo anno – dichiara Sara Bertelli, Responsabile del Servizio Disturbi Alimentari  dell’Ospedale San Paolo -  si è manifestato un maggiore disagio da parte degli adolescenti che hanno risentito della sospensione delle attività sociali e scolastiche, mancanza di amici, situazione angosciante, tensioni famigliari, privazioni con un aggravarsi del rischio di ricaduta nei meccanismi del disturbo alimentare, peggiorando la patologia quando presente”. 

L’impatto del primo lockdown di marzo 2020 ha evidenziato un aumento di sintomi legati all’ansia, alla depressione di chi soffre di disturbi alimentari.  

Un’ulteriore conferma dell’effetto negativo e traumatico di questo evento, che necessita di grande attenzione nei percorsi di cura. 

In un momento sanitario e sociale così complesso – prosegue Bertelli – è importante evidenziare che i disturbi dell’alimentazione non sono un capriccio o un vizio dei nostri ragazzi ma una patologia che può essere riconosciuta e affrontata. Una giornata importante per comunicare alle nostre ragazze e ai loro genitori che possono essere aiutati e accompagnati con i giusti strumenti in questo viaggio verso la guarigione”.  

A tale proposito, il Servizio Disturbi Alimentari dell’Ospedale San Paolo accoglie gli utenti e le loro famiglie con un équipe multidisciplinare che definisce un setting di cura personalizzato. Propone un approccio inclusivo che abbraccia il paziente grazie a progetti terapeutico-riabilitativi a 360 gradi condivisi dall’équipe. 

L’ambulatorio è ad accesso libero, in relazione all’emergenza Covid in corso ha predisposto la telemedicina proponendo l’accoglienza al paziente tramite mail o colloqui telefonici (segreteria telefonica: 02/8184.4732 – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). 

Grazie anche al sostegno di Regione Lombardia che di recente ha emanato il documento  “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie” sarà possibile incrementare risorse e strumenti per interventi immediati e precoci affinché si possa controllare il rischio di cronicità e di ricadute ed aiutare le tante famiglie che quotidianamente vivono questa drammatica situazione. 

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