La pandemia causata da Sars - CoV-2 rischia di causare una "tempesta perfetta" tra emergenza sanitaria, conseguenze disastrose per l’economia mondiale e un severo impatto psicologico sulla popolazione. Lancia l'allarme lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano. "In Italia - spiega - prevediamo fino a 200.000 casi in più di depressione generata dalla crisi economica: in questo contesto, anche le parole diventano fondamento nel portare cura, fare del bene, dare futuro”.
L’aumento dei casi di depressione e ansia tra la popolazione mondiale conseguenti alla pandemia è estremamente allarmante, sottolinea Mencacci: a livello mondiale, si è giunti a stimare che si possa arrivare a un milione e mezzo di persone ad elevato rischio di suicidio.
Se già la depressione prima della pandemia era una epidemia più diffusa delle malattie cardiovascolari - circa 3.500.000 di casi nel mondo - e quindi richiedeva strumenti efficaci, come l’uso della medicina narrativa, per essere affrontata in modo innovativo, il Covid ha messo in lockdown tutti i Paesi del mondo e cambiato le nostre vite.
In Italia al 20 novembre 2020 il nuovo coronavirus aveva causato 85.000 morti in più rispetto alla mortalità nei cinque anni precedenti. Grave l'impatto della pandemia sulla salute mentale delle persone. Secondo stime attendibili oltre il 63 per cento degli italiani ha accusato sintomi critici per più di due settimane di seguito: dai disturbi del sonno ai disturbi d'ansia alla depressione. Alcune persone hanno manifestato inoltre comportamenti ossessivi, compulsivi, dipendenza da internet. Tra le categorie più colpite, i giovani e i giovani adulti, in particolare le persone che hanno sperimentato l'impossibilità di portare avanti un progetto di vita o di lavoro, le donne che soffrono di disturbi emozionali e psichici, gli anziani che hanno subito una rarefazione dei contatti a causa del forzato isolamento.
Un contributo importante per affrontare questo tipo di problemi, nell'utilizzo di strumenti di ascolto, sostegno, conforto, arriva dalla Medicina narrativa, intesa in particolare come punto di svolta nella cura della depressione nell’epoca della pandemia: e a questo proposito un manuale edito da Edizioni Effedì è stato scritto coralmente nel 2020 tra le eccellenze della psichiatria italiana e le eccellenze nella medicina narrativa in Italia.
Il libro è patrocinato dalla Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (SINPF), dalla Società Italiana di Psichiatria (SIP) e da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, scritto con Fondazione ISTUD e reso sostenibile finanziariamente dall’Azienda Lundbeck Italia, da sempre attenta alla salute mentale delle persone.
La pandemia secondaria da Sars-CoV-2, dunque, ha causato in questi ultimi mesi un forte e diffuso depauperamento della salute mentale tra le persone, e sebbene un evento simile di dimensioni epocali fosse già previsto da diversi anni (alcuni infettivologi parlavano di "Next Big One") per la stragrande maggioranza della popolazione e della stessa comunità scientifica, ciò che è accaduto è stato qualcosa di inimmaginabile. D'altro canto, la scoperta dei vaccini anticovid oggi ci consente di vedere la luce in fondo al tunnel, ma i tempi e i modi perché la popolazione mondiale sia protetta da vaccino si annunciano lunghi e complessi. Il manuale sulla medicina narrativa intende offrire ai professionisti dell'aiuto strumenti ulteriori per affrontare i sentimenti oggi diffusi di malessere, paura, incertezza del futuro, solitudine, confusione informativa tra la popolazione, in questo periodo di mancata socializzazione e isolamento. Dalla scelta delle parole “che curano”, alla diagnosi e terapia narrativa delle biografie delle persone con disturbi mentali, dei loro familiari, fino alla diagnosi dello stato di benessere mentale dei professionisti sanitari, anch’essi travolti in tutto il mondo da questo tsunami. Fino alle competenze nell’interpretazione dei testi sia scritti che parlati, da applicare nella pratica clinica quotidiana, all'impresa di creare empatia in formato digitale, perché questa è stata e sarà ancora per molto tempo la modalità di interazione dei professionisti sanitari, dagli psichiatri, agli psicoterapeuti, medici di medicina generale, counselor, assistenti sociali, altri medici specialisti.
“L’utilizzo appropriato della medicina narrativa è una risorsa che crea il punto di svolta da cui ripartire e ricostruire un tempo nuovo, andando oltre lo slogan della nuova normalità” – dice Maria Giulia Marini, Direttore Scientifico dell’Area Sanità e Salute della Fondazione Istud e presidente di Eunames, European Narrative Medicine Society. “E per svoltare dall’usuale processo di cura, bisogna mettere in campo tutte le forze empatiche, non quelle "buonistiche", ma quelle intelligenti che poggiano su competenze specifiche. Ciò vale sia per il benessere mentale ma più in generale per la salute pubblica”.
Il libro sarà distribuito da Edizioni Effedì, casa editrice che in Italia si sta affermando come punto di riferimento per la medicina narrativa e sarà acquistabile presso le librerie Italiane; inoltre, è stata predisposta anche una versione ebook che diventerà un corso di formazione accreditato ECM per tutti i professionisti sanitari (offre 19 crediti per la Educazione Continua in Medicina).
“Non abbiamo avuto alcun dubbio nella sponsorizzazione di questo libro – conclude Tiziana Mele, amministratore delegato di Lundbeck Italia – A un anno di distanza, oggi ci sentiamo ancora più orgogliosi di averlo sostenuto e di poterlo presentare, certi che rappresenterà un contributo per affrontare le ripercussioni che la pandemia ha sulla salute mentale pubblica”.
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