La tecnologia del vaccino antinfluenzale su coltura cellulare rappresenta un’alternativa alla produzione di vaccini antinfluenzali su uova, e può offrire vantaggi rispetto al processo di produzione standard: ad esempio una maggiore scalabilità e una produzione più rapida, entrambi parametri di fondamentale importanza nel caso di una pandemia influenzale. Ecco ne novità dal Congresso della European Scientific Working Group on Influenza (ESWI) .
I dati, evidenziati in base alla pratica clinica (RWE, real-world evidence) sono stati presentati durante ESWI 2020 da Seqiros. E riguardano sia vaccino quadrivalente su coltura cellulare (QIVc), che il trivalente adiuvato con MF59 (aTIV) indicato per gli over-65.
Vaccino quadrivalente su coltura cellulare (QIVc) contro l’influenza stagionale
Studi recentissimi dimostrano che, nel corso della stagione influenzale 2018/19 negli Stati Uniti, il vaccino antinfluenzale quadrivalente su coltura cellulare ha prevenuto un numero significativamente maggiore di visite mediche correlate all’influenza tra individui di età ≥4 anni ad alto rischio di complicanze influenzali rispetto a un vaccino antinfluenzale quadrivalente prodotto su uova.
Risultati di un’analisi di coorte retrospettiva, mostrati nel corso di una presentazione orale separata, hanno evidenziato come tra i soggetti di età compresa tra 4 e 64 anni, il vaccino antinfluenzale quadrivalente su coltura cellulare (n=669.030) sia stato significativamente più efficace nel ridurre i casi di influenza e le ospedalizzazioni/visite di pronto soccorso correlate alle vie respiratorie rispetto a un vaccino antinfluenzale quadrivalente prodotto su uova (n=3.062.797) nel corso della stagione influenzale 2018/19 negli Stati Uniti
Durante la presentazione di un poster scientifico è stato mostrato ulteriormente il beneficio clinico del QIVc, indicando che – nel corso della stagione influenzale 2018/19 negli Stati Uniti – i soggetti di età ≥4 anni che avevano ricevuto il vaccino antinfluenzale quadrivalente su coltura cellulare (n=2.125.430) hanno avuto un numero significativamente inferiore di visite mediche correlate all’influenza rispetto a quelli che avevano ricevuto il QIVe (n=8.000.903).
“I dati presentati durante il Congresso ESWI dimostrano il valore delle evidenze “real-world” per i vaccini contro l’influenza stagionale, in particolare considerate le dimensioni dei set di dati utilizzati per questi studi”, ha dichiarato il Dr. Joan Puig-Barberà, Emeritus Senior Researcher al Vaccines Research Area FISABIO a Valencia. “Quelli influenzali sono virus estremamente variabili, quindi avere a disposizione dati “real-world”, oltre a quelli di studi di controllo randomizzati, ci consente di comprendere meglio l’efficacia dei vaccini contro l’influenza stagionale nelle diverse circostanze”.
Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda che i bambini a partire dai sei mesi, che non abbiano controindicazioni, ricevano un vaccino antinfluenzale ogni anno, poiché questo rappresenta il modo migliore per prevenire l’influenza stagionale. L’influenza causa annualmente in USA livelli così elevati di ospedalizzazioni e di decessi più di ogni altra malattia prevenibile con un vaccino. La vaccinazione influenzale riduce i sintomi influenzali, le visite mediche, le giornate di assenza al lavoro ed a scuola e previene le ospedalizzazioni e decessi riferibili all’influenza.
Gli studi clinici
1) Efficacia relativa dei vaccini influenzali quadrivalenti derivati da cellule rispetto a quelli derivati da uova in individui con patologie mediche sottostanti nella stagione influenzale statunitense 2018-2019
Questa analisi di coorte retrospettiva è stata condotta tra soggetti di età ≥4 anni con ≥1 patologie che avevano ricevuto il QIVc o il QIVe Lo studio ha esaminato l’efficacia relativa (rVE) di questi vaccini antinfluenzali nel ridurre le visite mediche correlate all’influenza per la stagione influenzale statunitense 2018-19.
Il campione di studio comprendeva 2.113.216 soggetti con ≥1 patologie. Lo studio ha analizzato le cartelle cliniche elettroniche a livello di paziente correlate alle richieste di rimborso di farmaci e visite mediche. Il diabete e le malattie polmonari croniche (incluso l’asma) erano le patologie più comuni nella coorte di studio.I risultati indicano che, dopo l’aggiustamento, il QIVc è stato significativamente più efficace nel ridurre le visite mediche correlate all’influenza rispetto al QIVe per i soggetti di età ≥4 anni con ≥1 patologie (13,4% [IC 95%: 11,4%-15,4%]) e per quelli con malattia polmonare cronica (18,7% [IC 95%: 16,0%-21,3%] (incluso l’asma) (21,4% [IC 95%: 18,4%-24,3%]) e con malattia reumatica (11,8% [IC 95% : 3,6%-19,3%]). Questi risultati sono coerenti con il più ampio studio di coorte retrospettivo che ha valutato oltre 10 milioni di individui vaccinati a partire dai 4 anni di età nei quali il QIVc è stato statisticamente significativamente più efficace del QIVe prodotto su uova.
2) Efficacia relativa del vaccino rispetto ai ricoveri correlati all’influenza e agli eventi respiratori gravi durante la stagione influenzale 2018/19 nei bambini e negli adulti. Confronto tra i vaccini antinfluenzali quadrivalenti basati su cellule e basati su uova
Questa analisi di coorte retrospettiva ha confrontato la efficacia sul campo relativa (rVE) del QIVc con quella del QIVe nel ridurre i casi di influenza e le ospedalizzazioni/visite di pronto soccorso riferibili a sintomi respiratori, definita come rVE stimata, tra soggetti di età compresa tra 4 e 64 anni nel corso della stagione influenzale statunitense 2018-19.
Il campione di studio ha compreso 669.030 soggetti che hanno ricevuto il QIVc e 3.062.797 che hanno ricevuto il QIVe. Lo studio ha analizzato i dati sulle richieste amministrative negli Stati Uniti (IQVIA PharMetrics Plus)2. I risultati indicano che, dopo l’aggiustamento per i fattori confondenti, il QIVc è stato significativamente più efficace nel ridurre l’influenza (6,49% [IC 95%: 0,08%-12,50%]) e le ospedalizzazioni/visite di pronto soccorso riferibili a sintomi respiratori (7,74% [IC 95%: 6,09%-9,37%]) tra i soggetti di età compresa tra 4 e 64 anni, rispetto al QIVe2. Tendenze simili sono state osservate per i sottogruppi di 4-17 anni, 18-64 anni e ad alto rischio (rispettivamente 16.12% (95% CI: 8.35%-23.23%), 6.37% (95% CI: 5.11%-7.62%) e 3.97% (95% CI: 2.20%-5.71%). Tuttavia, le rVE rispetto alle ospedalizzazioni/le visite al pronto soccorso correlate all’influenza non sono state significativamente differenti tra i gruppi vaccinali nelle sotto-analisi, a causa della dimensione limitata del campione per i confronti di sottogruppo.
3) Efficacia relativa del vaccino influenzale inattivato quadrivalente derivato da cellule (ccIIV4) rispetto al IIV4 derivato da uova nella prevenzione delle visite mediche correlate all’influenza durante la stagione influenzale statunitense 2018-2019
Questa analisi di coorte retrospettiva ha confrontato il QIVc con un QIVe nella prevenzione delle visite mediche correlate all’influenza, come valutato dalla rVE stimata, tra soggetti di età ≥4 anni durante la stagione influenzale statunitense 2018-2019.
Il campione dello studio retrospettivo ha compreso 2.125.430 soggetti che hanno ricevuto il QIVc e 8.000.903 che hanno ricevuto il QIVe. Lo studio ha analizzato un set di dati integrato che collega le cartelle cliniche elettroniche relative alle richieste di rimborso di farmaci e visite mediche. Le immunizzazioni antinfluenzali sono state accertate utilizzando i codici CVX (vaccino somministrato), CPT (Current Procedural Terminology) e NDC (National Drug Code) delle cartelle cliniche eletroniche e delle richieste di rimborso assicurativo dei soggetti. L’outcome primario erano le visite mediche correlate all’influenza (cure primarie e ospedale), definito utilizzando i codici International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD)-10. I risultati indicano che, dopo l’aggiustamento, nella stagione influenzale statunitense 2018-2019 si è verificata una riduzione significativamente maggiore delle visite mediche correlate all’influenza con il QIVc rispetto al QIVe (7,6%, [IC 95%: 6,5%-8,6%]) nella coorte complessiva di soggetti di età ≥4 anni.
Vaccino trivalente adiuvato con MF59, nuovi dati evidenziano l’efficacia contro l’influenza stagionale
Nel corso del Congresso dello European Scientific Working Group on Influenza (ESWI) sono stati presentati anche i dati relativi ai benefici di un vaccino trivalente adiuvato con MF59 (aTIV) contro l’influenza stagionale negli adulti a partire dai 65 anni di età. I risultati indicano infatti che l’efficacia vaccinale relativa (rVE) è maggiore se utilizzato il vaccino trivalente adiuvato rispetto a quanto avviene con l’utilizzo di vaccini antinfluenzali quadrivalenti e trivalenti non adiuvati. A parità di risultato, il vaccino trivalente adiuvato è paragonabile a un vaccino trivalente ad alto dosaggio.
L’influenza causa significativi tassi di morbilità e mortalità negli adulti a partire dai 65 anni di età, come dimostrato peraltro dagli indici più alti di ospedalizzazione e mortalità rilevati negli ultimi anni. L’efficacia del vaccino contro l’influenza stagionale può essere condizionata dal declino immunitario correlato all’età tipico di questa popolazione, che potrebbe a sua volta provocare una riduzione della risposta immunitaria ai vaccini antinfluenzali standard. L’adiuvante MF59 incluso nel vaccino trivalente adiuvato è stato concepito proprio per migliorare la risposta immunitaria ai ceppi influenzali contenuti nel vaccino da parte degli adulti a partire dai 65 anni.
I dati presentati al meeting ESWI 2020 provengono da una revisione sistematica e una meta-analisi di 16 studi “real world” condotti nell’arco di un periodo di 20 anni, che hanno valutato l’efficacia della vaccinazione con vaccino trivalente adiuvato rispetto ai vaccini antinfluenzali non adiuvati coltivati su uova o a nessuna vaccinazione negli adulti a partire dai 65 anni.
“Poter disporre dei risultati che derivano da una revisione sistematica e da una meta-analisi rafforza ancora di più il valore dell’utilizzo di vaccini antinfluenzali adiuvati nella fascia di popolazione più anziana, che a causa dell’età deve affrontare un declino immunitario”, ha affermato Brenda L. Coleman, RN, PhD, epidemiologa di malattie infettive del Sinai Health System di Toronto e assistente universitaria presso la Dalla Lana School of Public Health dell’Università di Toronto.
L’adiuvante MF59 è stato concepito per migliorare la risposta immunitaria mediante un aumento dell’entità e della persistenza della risposta anticorpale e la creazione di anticorpi più diversificati e cross-reattivi.Questo può essere importante in presenza di una mancata corrispondenza tra i ceppi virali inclusi nel vaccino e i ceppi circolanti nella comunità.
“Gli adulti oltre i 65 anni corrono un rischio significativamente più alto di complicanze correlate all’influenza stagionale. In Seqirus, ci concentriamo sull’utilizzo di tecnologie avanzate, come l’adiuvante MF59, per offrire una potenziale miglior protezione contro l’influenza ai soggetti più vulnerabili, come gli over-65”, ha affermato Gregg Sylvester, MD, Chief Medical Officer di Seqirus. “Con il COVID-19 e l’influenza entrambi in circolazione nell’emisfero settentrionale nel corso di questa stagione, è fondamentale che quante più persone possibile ricevano un vaccino antinfluenzale per proteggersi dall’influenza, alleviando di conseguenza la pressione sui sistemi sanitari durante la pandemia”.
Autorizzato in 30 Paesi, questo vaccino contro l’influenza stagionale adiuvato con MF59 vanta un ampio retaggio clinico, con oltre 155 milioni di dosi distribuite in più di 20 anni. La formulazione quadrivalente del vaccino antinfluenzale adiuvato con MF59, che aggiunge un ulteriore ceppo B alla formulazione trivalente, è stata approvata dalla US Food and Drug Administration (FDA) nel febbraio 2020 e in Europa nel marzo successivo, e sarà disponibile per la stagione influenzale 2021/22.
Lo studio clinico
Questo abstract è una revisione sistematica e una meta-analisi di studi real-world che hanno valutato l’efficacia della vaccinazione contro l’influenza stagionale con il vaccino trivalente adiuvato con MF59 (aTIV) rispetto alla vaccinazione con vaccini influenzali a base di uova non adiuvati o nessuna vaccinazione negli adulti a partire dai 65 anni.
La revisione sistematica – cha ha utilizzato i metodi Cochrane – ha incluso 21 studi dopo aver esaminato 4374 articoli di riviste a revisione paritaria pubblicati tra il 1° gennaio 1997 e il 15 luglio 2020. Di questi 21 studi, 16 sono stati considerati sufficientemente comparabili per poter essere inclusi in una delle meta-analisi. Le stime aggregate sull’efficacia relativa del vaccino (rVE) sono presentate con i rispettivi intervalli di confidenza al 95%.
La meta-analisi degli studi ha rilevato che l’aTIV è stato efficace nel ridurre le visite di medicina generale e i ricoveri (efficacia assoluta del vaccino). Stime aggregate della rVE hanno privilegiato l’aTIV rispetto ai vaccini antinfluenzali standard quadrivalenti e trivalenti non adiuvati nell’evitare le visite mediche correlate all’influenza. L’aTIV è stato paragonabile a un TIV ad alte dosi nell’evitare le visite mediche correlate all’influenza. Sebbene sia stata osservata una sostanziale eterogeneità, le stime dell’efficacia relativa del vaccino sono state consistentemente a favore dell’aTIV rispetto ai vaccini non adiuvati a dosi standard, ad eccezione di uno studio.
L’influenza stagionale
L’influenza è una malattia respiratoria stagionale comune e contagiosa che può causare gravi malattie e complicazioni potenzialmente fatali. L’influenza può determinare l’insorgenza di sintomi clinici variabili da una malattia respiratoria da lieve a moderata fino a gravi complicanze, ospedalizzazione e, in alcuni casi, morte. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention and Control) stima che in Europa 15-70.000 persone perdano ogni anno la vita per complicazioni correlate all’influenza, e incoraggia pertanto la vaccinazione annuale come il metodo più efficace per prevenirla. L’influenza può inoltre mettere a dura prova i sistemi sanitari, per esempio a causa dell’aumento delle ospedalizzazioni. Di fronte alla doppia minaccia dell’influenza e del COVID-19, un’elevata diffusione dei vaccini antinfluenzali sarà vitale per la salute pubblica durante la stagione 2020/2021.
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