Sono in forte aumento i nuovi casi che risultano "fuori delle catene di trasmissione note", e oggi rappresentano il 33% el totale. Vale a dire che un caso su tre è ormai sfuggito al contact tracing del SSN. Lo rileva l'ultimo report settimanale del ministero della Salute che conferma: dopo 11 settimane di crescita l’epidemia è ormai entrata in una fase acuta.
Il bollettino del ministero, oltre a rilevare un aumento progressivo dei casi (28.196 nella settimana dal 6 all'11 ottobre), evidenzia "criticità nei servizi territoriali e aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in TI e area medica, che rischiano, in alcune Regioni e Province autonome, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese".
Raddoppia l’incidenza
Preoccupa il fatto che l’incidenza sia quasi raddoppiata: nelle ultime due settimane (dal 28 settembre all’11 ottobre) si contano 75 casi positivi per 100mila abitanti mentre nelle due settimane precedenti se ne contavano 44,7.
Raddoppiano i casi sintomatici
Ma anche il numero di casi sintomatici è quasi raddoppiato (15.189 casi sintomatici nelle ultime due settimane, mentre nel periodo precedente eravamo a 8.198, con un aggravio del lavoro dei servizi territoriali che potrebbe riflettersi in breve tempo in un sovraccarico dei servizi assistenziali.
Dove ci si contagia di più?
Mentre il virus ormai circola indisturbato in tutte le aree del Paese, la trasmissione locale provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto nelle case egli italiani, in ambito familiare. Perciò il ministero ci invita a mantenere alta la guardia continuando a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione come il lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico.
Salgono i contagi a scuola
Aumentano anche i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, e sono il 3,8% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Ma sono soprattutto le attività extra - scolastiche a rappresentare un potenziale innesco di catene di trasmissione se non vengono rispettate le misure di prevenzione.
Un caso su tre è sfuggito al contact tracing del SSN
Ma forse il punto più preoccupante è il fatto che si osserva un forte aumento di nuovi casi "fuori delle catene di trasmissione note". Nell’ultima settimana sono 9.291 (il 33% di tutti i casi segnalati nella settimana) i soggetti positivi per i quali non si è trovato un link epidemiologico (erano 4.041 la settimana precedente).
Aumentano le diagnosi sui sintomatici
E mentre scende la percentuale dei nuovi casi che sono stati rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (28,8% dei nuovi casi vs 31,8% la settimana precedente), diminuisce anche la percentuale dei nuovi casi rilevati attraverso le attività di screening (31,1% vs 33,2%). Invece aumenta la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31,6% vs 29,1% la scorsa settimana).
L'allerta alle Regioni
Nel report si invitano dunque le Regioni e le Province autonome PA, in raccordo con il Ministero della Salute, a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e a valutare il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio.
Rafforzare il tracciamento
Il ministero ribadisce infine che "il tracciamento dei casi e dei loro contatti e la conseguente riduzione nei tempi tra l’inizio della contagiosità e l’isolamento restano elementi fondamentali per il controllo della diffusione dell’infezione che devono essere assolutamente perseguiti".
Potenziare i Dipartimenti di Prevenzione
L’aumento di focolai e di casi non associati a catene di trasmissione evidenzia "la criticità nell’impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati". È importante, dunque, il rafforzamento dei servizi territoriali, attraverso un coinvolgimento straordinario di risorse professionali e anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la “app” Immuni, nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti, per "identificare precocemente" tutte le catene di trasmissione e garantirne una efficiente gestione, anche con la quarantena dei contatti stretti e l'isolamento immediato dei casi secondari.
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